Di seguito uno schema che riporta le principali componenti omettendo gli "optional" quali la postazione di guida, le ruote direzionali etc:
1. Puller
2. Catena di aggancio
3. Martinetti di pressione
4. Meccanismo di trasferimento del peso
5. Piatto
6. Vomeri
7. Cambio di velocità per il trasferimento del peso
8. Assale posteriore
9. Propulsore
10. Carrello porta zavorre
La "macchina infernale" è ferma sulla linea di partenza ed il carrello porta-zavorre 10 , caricato dallo "sledge-crew" (il team della slitta) con un peso proporzionato alla massa ed alla potenza dei trattori, risiede in posizione "indietro tutta", gravando quindi sull'assale posteriore e rendendo il tutto molto simile ad un normale rimorchio (peccato che poi funzioni alla rovescia…più avanza e più diventa ostico!).
Entra in pista il trattore che esegue la manovra di aggancio in maniera autonoma e accoglie con tanta impazienza l'enorme gancio posto sulla cima della catena 2 che assicura la perfetta unione tra puller e slitta e il cavo più esile ma importantissimo del dispositivo di sicurezza, il "killer-switch" che ha la funzione di "soffocare" il motore per mano dello "sledge-man" in caso di situazione pericolosa.
L'"uomo slitta" innesca i meccanismi automatici di trasferimento del peso 7, cioè ingrana la marcia prestabilita per la velocità di avanzamento del carrello (questo in relazione alla distanza della pista e dei mezzi in gara) e tramite la luce verde comunica il consenso per l'inizio del tiro al direttore di gara che dopo aver controllato la situazione sul percorso, abbassa la bandiera rossa ed alza la verde: il trattore può iniziare a far crescere di giri il motore e a rilasciare la frizione per far girare al massimo le proprie ruote e raggiungere alla partenza la massima velocità.
Da questo momento fino alla fine della tirata, l'"uomo slitta" riveste solo un compito di "vigilanza" intervenendo solo in caso di pericolo tramite l'azionamento del "killer switch": tutto è assolutamente automatico e inconfutabilmente uguale per ogni concorrente..
Il primo assale 8 inizia quindi a trasmettere il moto del rotolamento al cambio 7 che a sua volta agisce sull'argano 3 che tramite una catena fa avanzare il carrello 10 sull'apposita ferrovia in maniera progressiva.
Per effetto del cambio 7 il carrello si sposta quindi dall'assale posteriore 8 in partenza (posizione di minimo attrito) al piatto della slitta 5, gravando totalmente su quest'ultimo tramite i martinetti pneumatici di pressione 3, volgarmente detti "soffioni" regolabili (sempre in relazione alla categoria) arrivando in posizione finale (posizione di massimo attrito).
In base alla zavorra caricata, che può arrivare fino alle 10 ton il "povero puller" inizia la sua "tribulazione": i giri iniziano a calare ed i metri diventano sempre più lunghi da percorrere fino ad arrestarsi in pochissimi secondi che per chi guida sembrano eterni!
Talvolta, per i mezzi più potenti, si utilizzano anche i vomeri 6: questi possono essere regolati nella loro lunghezza e andando a penetrare il terreno con l'arrivo del carrello del peso 10, frenano ulteriormente l'esuberanza dei trattori in tiro.
La distanza percorsa viene misurata con un apparecchio laser posto in fondo alla pista e puntando ad un catarifrangente posto dietro o davanti alla slitta rileva i metri e sentenzia la classifica.
Terminata questa operazione l'"hook-man" (uomo-gancio) libera il puller dalla catena e l'"uomo slitta", tramite l'utilizzo del motore 9 e del cambio 7 in posizione "retro", fa indietreggiare il carello 10 fino all'assale 8, tramite il martinetto di pressione 3 produce la minor pressione possibile sul terreno del piatto 5 e fa, con il secondo assale 8, indietreggiare la slitta (provvista di ruote direzionali e di un altro cambio dedicato agli spostamenti) fino alla start-area pronta per un nuovo concorrente